Confiteor

"Un trittico potente per la pittrice e fotografa Roberta Capello, che mette in relazione i diversi medium inserendo nell'opera fotografica particolari pittorici.

Immortalati in un ambiguo scambio, tra la realtà e la finzione di un'identità nascosta e un'altra svelata, l'analisi scardina i piani prospettici e punta dritta verso tre entità fondamentali: la mente, il cuore, la vita.

In uno degli autoritratti, un cuore nero ramifica nel petto dipinto e governato da uno sguardo cieco, mentre mani reali accolgono e proteggono un organo che forse dovrebbe essere rianimato, così il groviglio di pensieri prende forma nella testa intrecciando ai capelli dubbi e turbamenti, fragilità nascoste che diventano palese manifestazione di inettitudine al naturale decorso della vita.

Il corpo accoglie e protegge l'intimità svelando però inconfessabili sensi di colpa nel gioco di rimandi tra finzione e realtà. Bisogna saper guardare nel buio e oltre alla nudità per cogliere l'essenza complessa dell'animo umano, per sottoporsi al giudizio altrui, per battersi tre volte il petto e recitare ad alta voce il nostro Mea Culpa"

 

Simonetta Pavanello

Art historian & Indipendent curator